Memoria di ferro
Ricordate al bambino che le emozioni vanno e vengono. La paura. la frustrazione e il senso di solitudine non sono tratti permanenti , bensì stati temporanei.
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Ponete le basi per insegnare al bambino la differenza tra sentirsi ed essere.
Quando i bambini piccoli si sentono tristi, impauriti o arrabbiati è difficile per loro capire che non si sentiranno per sempre in quel modo. Aiutateli a dire :" mi sento triste, adesso, ma dopo so che sarò di nuovo felice". Fate attenzione però, a non dare al bambino l'impressione di non tenere in giusta considerazione i sentimenti che prova. Dimostrate di riconoscere i sentimenti e consolatelo, poi aiutatelo a comprendere che non si sentirà triste per sempre e poi si sentirà meglio
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Per un bambino di questa età può essere particolarmente difficile sopportare le emozioni intense, perché non le considera come temporanee. Quindi, mentre consolate vostro figlio quando, per esempio, è arrabbiato o agitato, insegnategli che le emozioni "vanno e vengono". Aiutatelo a comprendere che è giusto riconoscere le proprie emozioni, ma lo è altrettanto rendersi conto che sebbene in quel momento sia triste (arrabbiato o impaurito), probabilmente sarà di nuovo felice nel giro di qualche minuto. Potreste persino "suggerire la risposta", domandandogli: Quando pensi che ti sentirai meglio?
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Aiutate vostro figlio a prestare attenzione alle parole che usa quando descrive come si sente. Non c'è nulla di male nel dire "Sono triste", tuttavia, aiutate il bambino a comprendere che un altro modo per esprimere il proprio stato d'animo è: "Mi sento triste". Questa piccola modifica nel vocabolario puč aiutarlo a cogliere la sottile, ma importante distinzione fra "sentirsi" ed "essere". Può darsi, infatti, che si senta triste in quel momento, ma quella è un'esperienza passeggera, non permanente. Per aiutarlo ad avere una visione di più largo respiro, domandategli come pensa che si sentirà dopo cinque minuti, cinque ore, cinque giorni, cinque mesi e cinque anni.
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Vostro figlio ormai è abbastanza grande per comprendere questo aspetto; tuttavia, prima di fornirgli questa informazione, non dimenticate di prestare ascolto ai sentimenti che prova in quel momento. Poi, dopo avergli dimostrato di aver compreso i suoi stati d'animo e averli considerati legittimi, aiutatelo a capire che non dureranno per sempre. Sottolineate la distinzione sottile, ma importante, tra frasi come mi sento triste e "sono triste". Per aiutarlo ad avere una visione di più largo respiro, domandategli come pensa che si sentirà dopo cinque minuti, cinque ore, cinque giorni, cinque mesi e cinque anni.
Questi 12 passi sono tratti dal libro di Daniel J. Siegel e Tina Payne Bryson, offrono la possibilità di sfruttare i momenti della vita quotidiana per poter incidere in maniera efficace sullo sviluppo mentale e emotivo del proprio figlio o della propria figlia.
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